Quando a Forlimpopoli (FC), patria del celebre gastronomico e critico letterario Artusi, si parla di Carnevale, viene solo in mente un nome, quello de La Segavecchia. Di fatto La Segavecchia è il Carnevale di Forlimpopoli. Come consuetudine, arriva in calendario molto più tardi rispetto a tutti gli altri eventi carnevaleschi, puntualmente a metà Quaresima. Quest'anno La Segavecchia 2018 - Carnevale di Forlimpopoli è in programma per due Domeniche consecutive di Marzo: 11-18 Marzo 2018.

La Segavecchia: fra mito e leggenda. La leggenda narra che una giovane sposa, trovandosi gravida in tempo di Quaresima, presa da gran voglia di un "salsicciotto bolognese", e tanta era questa voglia, se lo trangugiò ancora crudo tutto intero; peccato grave per il quale sarebbe stata condannata a morte: morta segata a metà. Si dice che la giovane, per non farsi riconoscere durante il suo passaggio per le vie del paese, si sia camuffata da anziana, "Vecchia" per l'appunto, sporcandosi il viso di fango, stracciandosi i vestiti e ricoprendosi di stracci, e coprendosi il capo con un fazzoletto. Giunta al patibolo i "boia" l'aspettavano brandendo un enorme sega da boscaioli, strumento con il quale le fu inflitta la terribile punizione.

La Segavecchia: antropologia e ritualità. In questo ultimo secolo, a volte, la festa ha anche assunto il carattere della trasgressione e della mascherata, ma tali elementi sono rimasti complementari e non hanno intaccato a fondo il motto della fertilità che la sorregge. Infatti i Forlimpopolesi hanno continuato a considerare la loro "Vecchia" come simbolo positivo e a volere la festa, sotto tutti i regimi, come ritorno della Primavera ed esaltazione del rapporto natura e generazione.

Di questa festa si parla già nel '300, ma le radici potrebbero essere ancora più profonde ed antiche. Risalirebbero addirittura a tradizionali riti celtici. Ai giorni nostri La Segavecchia è ancora sentita come un tempo. 

La "Vecchia" è alta 5,10 metri, ed è già una bella statura, ma si narra che abbia raggiunto anche i 7 e persino i 10 metri, quando a Forlimpopoli non c'era ancora la luce elettrica a stendere la ragnatela di cavi tra casa e casa per le vie del borgo, e questo perché la "Vecchia" deve essere condotta al patibolo, cosicché tutti possano assistere al supplizio e trarne i dovuti insegnamenti, in particolare quello di rispettare l'obbligo del digiuno quaresimale imposto dalla Chiesa, in memoria dei 40 giorni trascorsi da Cristo nel deserto prima di essere crocifisso.

La "Vecchia" quindi negli anni ha subito diverse mutazioni, a partire dal misero carro in cui veniva portata al suo ingrato destino, che in origine era trainato da 2 buoi, mentre oggi è trainato da moderni trattori. Il carro stesso è molto più grande di quello del passato, e viene ogni anno allestito diversamente, seguendo uno specifico tema.

Prima che i boia incappucciati procedano all'esecuzione, la voce fuoricampo di un immaginario presidente di tribunale legge in prosa aulica e goliardica i capi d'accusa che hanno portato alla condanna, e questa volta non si tratta dell'innocente peccato di gola, ma di altri ben più piccanti e più gravi: la "sentenza" è, infatti, una scanzonata rassegna degli scandali pubblici e privati finiti sulle cronache locali e nazionali durante l'anno, scandali dei quali si fa ufficialmente carico alla povera vecchia, mentre tutti riconoscono i protagonisti e possono chiederne il più atroce castigo, giocando sul filo dell' equivoco e restando quindi impuniti.

Si fa dunque giustizia e la "Vecchia" è squartata dai boia, che fingono di faticare con una sega da tagliaboschi lunga 4 metri. La sega è soltanto di legno, dato che il manichino della "Vecchia", incernierato all'altezza della vita, si apre tirando semplicemente una corda. La testa e il busto ricadono così all'indietro, e dal ventre si rovescia una cascata di regali che sono distribuiti ai bambini presenti in tutta la piazza.

Dopo questi truci antefatti, si potrebbe pensare che i giorni della mezza Quaresima a Forlimpopoli inducano all'orrore, più che alla preghiera e alla penitenza. Niente di più lontano dalla verità. Al contrario, sono giorni di festa e di matta allegria, tanto che arriva gente da tutta la Romagna e anche da fuori.

Quindi una festa bellissima, più bella e più gaia, perché autentica, come questa città e i suoi abitanti......

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LA SEGAVECCHIA 2018 - CARNEVALE DI FORLIMPOPOLI

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